Sin quando fu annunciato l’arrivo di Google Analytics 4 e la disattivazione di Google Analytics 3 (che è avvenuta il primo luglio 2023), non sono poche le persone che hanno iniziato a valutare soluzioni alternative, anziché correre a testa bassa verso l’upgrade della soluzione di web analytics di Google.
Stando ai dati riportati da W3Techs, Google Analytics risulta utilizzato da oltre il 54% dei siti. Il fatto che sia uno strumento di Google, che sia gratuito (lo si paga in altri modi 😉) e che offra un elevato numero di funzionalità lo hanno reso da oltre 15 anni, la soluzione di web analytics più popolare.
È inutile negare che molto spesso, Google Analytics viene installato quasi come se l’operazione fosse un riflesso condizionato collegato alla messa online di un sito.
Spesso veniva, e viene tuttora, installato senza pensarci troppo, anche se poi magari nessuno si occupa di consultare i dati raccolti. A volte per mancanza di tempo ma anche perché, senza un minimo di formazione, è difficile interpretare correttamente i dati.
Google Analytics non è uno strumento così facile come potrebbe sembrare a prima vista. Trovare le informazioni più rilevanti all’interno delle varie sezioni di Google Analytics (Acquisizione, Coinvolgimento, Monetizzazione, Fidelizzazione, Dati demografici, Tecnologia), non è immediato per le persone che non hanno familiarità con questo strumento.
Tutte queste informazioni possono risultare eccessive, sia in termini di quantità che di complessità, per moltissime persone che vogliono solo sapere quanti visitatori accedono al sito, quali pagine sono le più visitate e quali sono le sorgenti di traffico.
Inoltre, per poter rappresentare correttamente i dati, Google Analytics deve essere configurato nel modo giusto e personalizzato in base alla tipologia di sito. Non è che basta sempre e solo installare il codice e basta.
Ci sono poi numerose situazioni nelle quali i dati raccolti da uno strumento di web analytics non servono a orientare delle decisioni. In queste circostanze, uno strumento come Google Analytics, difficile da usare e che fornisce decine di risposte alle quali non siamo interessati, è sovradimensionato e, per certi versi, inutile.
In questo articolo non voglio suggerirti di non installare mai Google Analytics oppure di rimuoverlo subito dal tuo sito, ma di valutare se è proprio necessario. Se ti serve veramente uno strumento del genere o se non sarebbe meglio qualcosa di più semplice.
Inoltre, un altro aspetto da considerare è che Google Analytics 4 (GA4) ha spinto sempre più persone alla ricerca di alternative. Rispetto alla vecchia versione, GA4 non offre tutta una serie di report già pronti all’uso di facile consultazione, ma è necessario dedicare del tempo alla configurazione dello strumento, alla creazione dei report e/o al collegamento con altri servizi e strumenti di Google.
Questa è una delle ragioni che ha spinto molte persone a valutare soluzioni alternative per il tracciamento dei dati di traffico e del comportamento dei visitatori sul proprio sito.
Quali alternative a Google Analytics
Non utilizzare strumenti come Google Analytics può semplificare anche altri aspetti relativi alla gestione del sito. Ad esempio potresti non aver più bisogno di mostrare ai tuoi visitatori il banner per la raccolta del consenso relativo ai cookie.
Se sul tuo sito non hai installato il codice di Google Analytics, e nemmeno altri codici di tracciamento come il pixel di Facebook o altri script simili, puoi evitare di implementare quel fastidioso banner.
Del resto, chiedere il consenso per effettuare un tracciamento per raccogliere informazioni che non utilizzi, non mi pare abbia molto senso. Non trovi?
A giugno 2022 il Garante per la privacy ha affermato che Google Analytics non rispetta la normativa sulla protezione dei dati perché li trasferisce negli Stati Uniti, Paese privo di un adeguato livello di protezione, i dati degli utenti.
Quindi è ancora più importante prendere in considerazione le alternative a Google Analytics.
Se ti servono solo i dati essenziali
Anche senza ricorrere a Google Analytics, la maggior parte degli hosting provider mette a disposizione dei propri clienti dei report sul traffico facilmente consultabili e che permettono di sapere rapidamente il numero di visitatori unici, le pagine più visitate, la provenienza geografica e le sorgenti di traffico che hanno generato più visite sul sito. In molti casi è anche mostrato quali sono i dispositivi, i browser e i sistemi operativi più utilizzati dai visitatori del sito.
Una possibile limitazione è che, in caso di passaggio a un altro fornitore di hosting, si perdono i dati storici. In questo caso devi valutare quanto siano importanti per te i dati sugli accessi del tuo sito degli anni passati.
Per la verità però, un problema simile può verificarsi anche con Google Analytics. Non è raro purtroppo che, agenzie e sviluppatori che realizzano un sito, installino il codice di Google Analytics creando una proprietà con il loro account Google. Poi, dopo un po’ di anni, il proprietario del sito si trova ad avere un accesso in sola lettura ai dati di Analytics, senza riuscire più a ricordare o a contattare la persona o l’agenzia proprietaria dell’account. Cose che capitano anche perché, come ho già accennato, Analytics spesso lo si installa di default, senza chiedersi se serve veramente oppure no.
Plugin WordPress per tracciare il traffico
Se usi WordPress, potresti provare WP Statistics, un plugin che permette di tracciare i dati di traffico salvandoli direttamente nel database del tuo sito, senza inviarli ad alcun servizio esterno.
Burst Statistics è un altro plugin WordPress che merita attenzione. Si tratta di un progetto sviluppato dagli stessi autori di altri plugin come Complianz Privacy Suite e Really Simple SSL. Burst Statistics è facilissimo da installare e da configurare. Non richiede la creazione di account e i dati sono raccolti sono salvati nel database del sito. Inoltre, permette di abilitare il tracciamento senza utilizzare i cookie.
Un’altra soluzione basata su WordPress da prendere in considerazione è Independent Analytics. È disponibile in versione gratuita e offre anche una versione a pagamento. Quest’ultima è consigliata soprattutto a chi desidera tracciare le conversioni, come ad esempio le compilazioni dei form o le vendite effettuate con WooCommerce. Al momento ritengo che Independent Analytics sia il miglior plugin per chi preferisce non utilizzare servizi esterni per tracciare il traffico sul proprio sito WordPress. Qui trovi una mia recensione su Independent Analytics.
Se hai esigenze più complesse, Matomo Analytics è un’altra strada percorribile. È un plugin per WordPress che consente di raccogliere e analizzare i vari dati di traffico del tuo sito, offrendo un elevato numero di funzionalità. Matomo è anche disponibile come servizio hosted a pagamento.
Devi considerare che l’utilizzo di un plugin WordPress per rilevare e gestire le statistiche di traffico sul sito genera del carico extra sul server. Quindi può rallentare il sito. Matomo consiglia di utilizzare il plugin Matomo Analytics su siti che generano meno di 50.000 visualizzazioni di pagina al mese.
Servizi di web analytics alternativi
Personalmente preferisco utilizzare un servizio esterno per il tracciamento del traffico piuttosto che un plugin WordPress. In questo articolo te ne riporto alcuni, concentrandomi soprattutto su quelli più orientati al rispetto della privacy e che quindi rendono più semplice la loro gestione dal punto di vista del rispetto del GDPR.
Usermaven
Usermaven è una valida alternativa a Google Analytics, soprattutto per i marketer interessati a valutare l’andamento dei funnel e avere un quadro più preciso del comportamento degli utenti sul sito. Il servizio è ospitato su server europei, non installa cookie, non conserva alcun dato personale dei visitatori e permette anche di implementare lo script di tracciamento utilizzando un proprio dominio personalizzato, limitando così l’impatto degli ad blocker.
È disponibile anche un piano gratuito, limitato però a un massimo di 25.000 eventi mensili raccolti. Un aspetto peculiare di questo servizio è la capacità di catturare automaticamente molti eventi che si verificano sul sito senza dover intervenire con codici personalizzati o complesse configurazioni.
Piwik Pro
Tra i vari servizi disponibili, un’alternativa a Google Analytics da considerare è Piwik Pro, che offre una versione gratuita molto generosa in termini di funzionalità. Piwik Pro è un servizio più orientato alla fascia enterprise del mercato, ma il piano gratuito è utilizzabile tranquillamente se il tuo sito non ha volumi di traffico elevati.
Le funzionalità offerte dal piano gratuito di Piwik Pro lo rendono un’alternativa a Google Analytics molto interessante. Soprattutto per chi non è disponibile a pagare un canone per un servizio che Google Analytics offre “gratuitamente”.
Piwik Pro offre anche una modalità cookie-less di tracciamento, che permette di raccogliere dati sulle visite senza installare alcun cookie.
Matomo Cloud
Anche Matomo, oltre a fornire il plugin per WordPress di cui ti ho parlato prima, offre un servizio cloud (ossia ospitato sui loro server). In questo caso si tratta di un servizio a pagamento, con prezzi che partono da €19 al mese ed è possibile provare il servizio gratuitamente per 21 giorni.
Fathom Analytics
Uno dei servizi di web analytics più conosciuti è sicuramente Fathom. Si tratta di un servizio orientato alla tutela della privacy e alla semplicità d’uso. Non utilizza cookie e i dati di traffico generati in EU restano su server europei. Ooffre un’interfaccia incredibilmente semplice da consultare.Fathom è disponibile solo a pagamento. I piani partono da $14 al mese e possono essere utilizzati su più siti. Qui trovi una mia recensione su Fathom.
Plausible
Ti segnalo anche Plausible che è una soluzione abbastanza simile a Fathom Analytics. Si tratta di un progetto open source sviluppato e ospitato su server europei. Anche in questo caso si tratta di un servizio disponibile solo a pagamento, con prezzi che partono da €9 al mese. Plausible offre anche una versione self-hosted, che è possibile usare gratuitamente installandola su un proprio server.
Open Web Analytics
Open Web Analytics è un software realizzato in Javascript e PHP che può essere utilizzato gratuitamente e installato su un proprio server. Non è disponibile in versione SaaS.
GoatCounter
Un progetto open source che permette di essere utilizzato sia in modalità SaaS (come servizio ospitato sui loro server), sia self-hosted (da installare su un tuo server). Così come alcuni degli altri servizi già citati in questo articolo, anche GoatCounter non traccia gli utenti con identificatori unici e non necessita di una notifica per richiedere il consenso ai visitatori del sito. GoatCounter è gratuito per uso personale.
Offen
Offen è un software scritto in Go, utilizzabile gratuitamente e installabile sul proprio server. Si tratta di una soluzione diversa rispetto a tutte le altre, dato che è un servizio di web analytics che opera in modalità opt-in, ossia sono i visitatori che devono dare il loro consenso per essere tracciati. Inoltre, il visitatore ha la possibilità di visualizzare quali dati sono stati raccolti tramite Offen, attraverso lo strumento Auditorium. Oltre a vedere i propri dati, gli utenti possono anche cancellare i propri dati di navigazione. Si tratta quindi di una soluzione fortemente orientata alla privacy, ma che ha sicuramente poco appeal per i marketer 😉
Umami
Anche Umami è servizio di web analytics che non utilizza cookie e offre un’interfaccia di facile consultazione. È disponibile sia in versione cloud, sia in modalità self-hosted. Per progetti personali e fino a un massimo di 10.000 eventi al mese, Umami cloud è utilizzabile gratuitamente.
Simple Analytics
Simple Analytics è un altro servizio che non installa cookie e che permette di conservare i dati raccolti su server che si trovano all’interno del territorio UE. I prezzi partono da €9 al mese per il piano che può essere utilizzato su 3 siti per un massimo di 100.000 eventi raccolti (visualizzazioni di pagina o altri eventi tracciati con questo servizio).
Beampipe
Un aspetto interessante di beampipe è che offre un piano gratuito fino a 10.000 pageview mensili. Quindi, per siti che non sviluppano un traffico eccessivo può essere una buona soluzione. La dashboard è molto essenziale e facile fa utilizzare e, anche in questo caso, non vengono installati cookie,
Metrical
Metrical è un servizio estremamente semplice, che traccia solo 5 metriche: pagine, sorgenti, nazione, lingua e tipo di dispositivo. Offre un piano da $7 mensili, oppure $50 annuali e può essere usato su un numero illimitato di siti fino a massimo di 50.000 pageview al mese.
Clicky
Clicky offre un’analisi in tempo reale del traffico sul sito e una dashboard di facile consultazione. Grazie all’utilizzo di reverse proxy rende più difficile che ad blocker impediscano il corretto tracciamento del traffico. Il servizio offre anche le heatmap e il monitoraggio dell’uptime del sito. È disponibile un piano gratuito, limitato in termini di funzionalità. I piani a pagamento partono da $9,99 al mese.
Pirsch Analytics
Pirsch Analytics è un software di web analytics open-source che non utilizza cookie. Permette sia un’installazione tramite l’inserimento di un semplice snippet di codice JavaScript, ma il suo punto di forza è il tracciamento server-side. Sia la dashboard, sia lo script di tracciamento possono essere configurati per usare un dominio personalizzato. Si tratta di una soluzione rivolta soprattutto a sviluppatori e agenzie. I prezzi partono da $6 al mese.
Beam
Beam è un servizio di web analytics e funnel analytics, anche in questo caso senza installare alcun cookie. Offre un piano gratuito molto generoso, utilizzabile fino a 100.000 pageview mensili, utilizzabile però su un solo sito e senza il tracciamento di eventi e funnel. Per queste funzionalità è necessario passare a un piano a pagamento.
Publytics
Publytics è una soluzione sviluppata da un’azienda italiana che si propone come alternativa a Google Analytics. Si tratta di un servizio a pagamento e, tra le funzionalità offerte, è anche prevista la possibilità di importare i dati da un proprietà Universal Analytics o GA4. Inoltre, Publytics non effettua alcun campionamento dei dati, cosa che invece avviene con Google Analytics. Questo si traduce in una maggior accuratezza dei dati.
Altre alternative
Esistono poi numerosi altri servizi, alcuni anche molto noti, che possono essere considerati come soluzioni per affiancare o sostituirsi a Google Analytics. Come ad esempio: Heap, Posthog, Woopra o Mixpanel.
Meglio Google Analytics o le alternative?
Dipende dalla tue esigenze. Una cosa cerca è che l’arrivo di Google Analytics 4 e le complicazioni da gestire causate dal GDPR hanno spinto, da un lato il pubblico a cercare alternative e dall’altro lato l’offerta ha proporre numerose soluzioni per soddisfare questa nuova domanda.
Al momento l’offerta è sin troppo ampia ed è lecito chiedersi se tutte queste soluzioni resisteranno al trascorrere del tempo. Però è sicuramente positivo vedere che cresce l’interesse verso soluzioni di web analytics differenti dall’onnipresente Google Analytics.
Tra le varie alternative che ti ho segnalato in questo articolo, al momento le mie preferite e quelle che utilizzo sono Usermaven, Fathom e Piwik Pro. Se invece preferisci non usare un servizio esterno, la soluzione che ti consiglio è il plugin WordPress Independent Analytics.