L’email deliverability indica la capacità di un messaggio email di raggiungere la casella di posta del destinatario. Non si tratta solo di verificare che l’email arrivi al destinatario, ma soprattutto di assicurarsi che non finisca nella cartella dello spam o della posta indesiderata, o che non venga bloccata prima della consegna.
Una scarsa deliverability implica che i messaggi inviati non vengano visualizzati dalla maggior parte dei destinatari, rendendo vano l’invio. Per questo motivo, è essenziale adottare strategie per migliorarla. Tra queste, la verifica degli indirizzi nella propria lista è un passo fondamentale per garantire che siano validi e contribuire a raggiungere livelli ottimali di deliverability.
DKIM, SPF, DMARC ma non solo
Rispetto al passato, oggi è necessario effettuare una serie di configurazioni nei record DNS del dominio che utilizzi per inviare email, per garantire che ogni email inviata da quel dominio sia effettivamente autorizzata e autenticata.
Questi passaggi comportano la corretta impostazione di alcuni record DNS come:
- DKIM (DomainKeys Identified Mail);
- SPF (Sender Policy Framework);
- DMARC (Domain-based Message Authentication, Reporting & Conformance).
Questi record devono essere configurati affinché i servizi utilizzati per inviare email dal tuo dominio siano correttamente autenticati.
Ad esempio, se utilizzi Google Workspace per inviare email e un servizio di email marketing come Mailchimp, entrambi i servizi devono fornirti le istruzioni necessarie da inserire nella configurazione del tuo dominio per garantire l’autenticazione. In caso contrario, le email inviate da Google Workspace o da Mailchimp rischiano di finire nello spam.
Qui trovi un mio articolo dedicato al tema dell’autenticazione email del dominio.
Tuttavia, l’autenticazione del dominio non è sufficiente. È altrettanto importante gestire e mantenere pulita la lista dei contatti a cui invii email, soprattutto per campagne massive.
Un problema comune si verifica quando le persone cambiano servizio di email marketing o ne utilizzano uno per la prima volta, caricando liste di indirizzi email raccolte nel corso degli anni senza verificare se gli indirizzi siano ancora validi. Questo può causare gravi problemi: durante il primo invio a una lista ampia, se molti indirizzi risultano inesistenti, il sistema di email marketing registrerà numerosi bounce (messaggi non consegnati). Questo non è solo un dato tecnico, ma un serio rischio: il servizio di email marketing potrebbe sospendere o bloccare il tuo account, sospettando che tu stia utilizzando una lista di contatti di scarsa qualità o senza il loro consenso.
Utilizzare liste di indirizzi email non verificate, essere inseriti in blacklist o ricevere frequenti segnalazioni come spammer sono solo alcuni dei fattori che possono influire negativamente sulla tua email deliverability.
Per questo motivo, è essenziale controllare regolarmente la qualità degli indirizzi email nella tua lista.
Gli strumenti per controllare la validità e qualità degli indirizzi email
Esistono numerosi servizi come NeverBounce, ZeroBounce e QuickEmailVerification, Emailable, giusto per citarne alcuni, che possono aiutarci a verificare la validità e la qualità degli indirizzi email.
Più o meno tutti questi servizi, consentono di caricare una lista di indirizzi email, per sapere quali sono validi e quali non più attivi o inesistenti.
Prima di caricare un elenco di indirizzi email sul tuo servizio di email marketing e procedere all’invio di una campagna, ti suggerisco di verificarli con uno di questi strumenti. Questo per evitare che molte delle email che invii generino dei bounce. Ossia l’errore che deriva dal fatto che la casella di posta sia piena, inesistente o altre cause che non permettano di raggiungerla.
Alcuni di questi servizi, inoltre, possono essere collegati direttamente al servizio di email marketing che utilizzi, rendendo ancora più semplice e soprattutto automatico il processo di verifica.
Automatizzare il processo in modo facile (e anche gratuito) con ActiveCampaign
QuickEmailVerification, ad esempio, può essere integrato molto facilmente con ActiveCampaign o altre soluzioni di email marketing.
Il vantaggio di attivare un meccanismo del genere è quello di sfruttare le funzionalità di automazione di ActiveCampaign anche per verificare, appunto automaticamente, ogni indirizzo email presente o che entra a far parte della nostra lista.
L’esito dell’analisi di QuickEmailVerification, inoltre, viene conservato nei campi personalizzati di quel contatto. Questo permette di utilizzare tali informazioni per eventuali altre automazioni.
QuickEmailVerification non si limita solo a verificare se un indirizzo email sia valido (in grado di ricevere posta) oppure no. Offre infatti la possibilità di sapere se si tratta di una casella email gratuita e soprattutto se si tratta di un indirizzo email temporaneo.
Può succedere che alcune persone, quando si tratta di scaricare un ebook o un report, non lascino il proprio indirizzo email reale, ma preferiscano ricorrere a servizi che generano indirizzi email temporanei. È chiaro che, in questo casi, quell’indirizzo di posta sarà usato solo per recuperare l’eventuale file pdf e poi non verrà più consultato.
Quindi, avere nella propria lista molti indirizzi di questo tipo, vuol dire abbassare il tasso di apertura dei messaggi e rischiare di pagare canoni di utilizzo del servizio maggiori, per contatti che non leggeranno mai alcuna delle email inviate.
L’integrazione tra ActiveCampaign e servizi come QuickEmailVerification permette di creare automazioni per gestire i vari scenari.
Questo ci offre la possibilità di ripulire la lista dai contatti non validi, oppure evitare di inviare determinate email se il contatto ha inserito un indirizzo email temporaneo. Le possibilità sono molteplici.
Inoltre, QuickEmailVerification offre anche un piano gratuito che permette di effettuare controlli su 100 indirizzi email al giorno. Quindi è quasi un peccato non provarlo e utilizzarlo per mantenere in ordine la propria lista di contatti email.
Gravity Forms e convalida indirizzi email
Se utilizzi un plugin come Gravity Forms, per creare moduli per la raccolta di contatti sul tuo sito WordPress, è possibile utilizzare questo plugin sviluppato da Antideo per la convalida degli indirizzi email.
Oppure, chi non ha paura di sporcarsi le mani con il codice, può prendere spunto da questo snippet di codice pubblicato nella documentazione di Gravity Forms.
Usare Zapier, Make per la verifica degli indirizzi
Volendo, è anche possibile usare Zapier, Make (ex Integromat), Pabbly Connect o altri servizi che permettono di connettere tra loro diverse applicazioni per verificare l’indirizzo email prima di trasmetterlo ad ActiveCampaign, ConvertKit, MailChimp o ad un altro ESP (Email Service Provider).
In pratica si tratta di impostare un’automazione su Zapier (o a un servizio analogo) che:
- riceve l’indirizzo email dal modulo presente sul sito;
- interroga il servizio remoto (QuickEmailVerification, NeverBounce, MailerCheck o altri servizi simili);
- se l’indirizzo email viene considerato valido, viene inviato all’ESP.
Conclusioni
Come avrai notato leggendo questo articolo, ci sono molti aspetti da considerare prima di iniziare a inviare email, soprattutto se intendi effettuare invii massivi a una lista di contatti. Non è sufficiente importare i contatti su un servizio di email marketing tramite un file CSV, creare un’email e premere “invio” per avviare una campagna di email marketing efficace.
Autenticare correttamente il dominio utilizzato per l’invio delle email e assicurarsi che la lista di contatti sia pulita e aggiornata sono passaggi fondamentali e imprescindibili per migliorare la deliverability dei propri messaggi.
Un altro consiglio cruciale è segmentare la propria lista di contatti, inviando comunicazioni mirate e pertinenti solo alle persone realmente interessate. Evitare di mandare lo stesso messaggio a tutti gli iscritti, inclusi coloro che potrebbero non essere interessati al contenuto specifico, aiuta a mantenere alta l’efficacia delle campagne e riduce il rischio di essere segnalati come spam.
Buongiorno Tiziano, grazie per questa dritta.
In effetti quanto hai scritto è molto utile, anche per evitare di avere nella lista un sacco di contatti “inutili” che non leggeranno mai le nostre email. Poter automatizzare questo processo poi è una bella comodità.